Live report

Ringraziamo di cuore Enrico Meloni per le bellissime parole che ci ha riservato all’interno del suo live report!

Qui di seguito il link alla pagina del suo blog:
https://mat2020.blogspot.com/2020/07/soldofa-fest-2020-labyrinth-ashen.html

Ecco qui la parte relativa a noi:

La terza e ultima serata del SolDoFa è all’insegna del metallo rovente, infatti quando arrivo in cima alla collina (Run to the Hills?) di Sarzano i Tornado stanno ancora facendo il soundcheck e il tutto mi ricorda le rassegne studentesche e i vari concerti a cui ho partecipato, sia sul palco che sotto, e le atroci ore in cui il sole è ancora bello alto nel cielo, e le band di apertura si preparano per il loro set tra un “alza la chitarra in spia” e il rischio accecamento + ustione… massima solidarietà, ragazzi!

Tornado

Tornado

I “Tornado – Tribute to the best metal bands” sono ormai abituè dei palchi dei (pochi) locali genovesi, sono in attività da ben 10 anni e la band è composta da: Luca D’Angelo (chitarra e voce, mi ha ricordato a più riprese il mitico John Gallagher dei Raven, che però è bassista, ma sono entrambi fan del microfono stile “pilota dell’elicottero” e degli strumenti a corde dalla forma spigolosi), Davide Curreli (chitarra), Dennis Madden (basso) e Luca Barone (batteria). I nostri hanno la giusta carica e si vede che sono dei veri metalheads. Sia la scelta delle canzoni che la riproposizione sono sempre convincenti.

Il loro repertorio è composto sia da canzoni che conoscono anche le pietre (fatto che rimarcano con ironia, sempre apprezzatissima, loro stessi dal palco) che da alcune chicche per veri nerd del metallo, come la fotonica “Metal Thrashing Mad” degli Anthrax o, andando a scavare ancora più a fondo, “Stonewall” degli Annihilator e “Snakebite” dei Racer-X, band del mostruoso chitarrista Paul Gilbert.

Il resto è un susseguirsi di “Aces High”, “Symphony of Destruction”, “A touch of Evil”, “Enter Sandman”, “Tornado of Souls” e altre canzoni da “Best of” dell’heavy metal, proprio come recita il nome della band.

Di solito trovo le cover band “generiche” insopportabili (niente di personale, ne ho fatto parte per molti anni) ma qui mi permetto di fare alcuni distinguo: la fame di musica dal vivo era TANTA, e alcune delle corde toccate con alcune canzoni suonate sono state quelle che ti accendono la fiamma quando sei davvero piccolo, cose che non si dimenticano. I Tornado sono simpatici e non spocchiosi, si divertono sul palco e si vede, e questa “presa bene” è effettivamente contagiosa. Bello vedere anche tante persone di tutte le età scatenarsi sotto il palco.

In ultima analisi apprezzo l’intento di voler scavare un po’ più a fondo da parte dei Tornado e farci ascoltare alcuni brani che, effettivamente, neanche le band “originali” suonano più da tanto. Volendo andare a spaccare il capello, anche le canzoni “famose” che vengono riproposte stasera, in alcuni casi, non sono un po’ più da “fan incalliti”, e meno da “best of”. To the next one!

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